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22nd February
2009
written by admin

Quando si viaggia, la conoscenza del paese in cui ci si trova passa attraverso la cucina locale. Impossibile dire di conoscere un popolo ed il suo spirito, se non si comprende di che cosa si nutre.
La cucina di un popolo spesso può spiegarne alcune caratteristiche fisiche,così come certe attitudini e abitudini,e dunque può fornire una insolita chiave di lettura per alcuni aspetti sociali, economici e politici. Essa, a sua volta, da questi stessi fattori viene influenzata e modificata: è un gioco di specchi, che nasce dal legame con i prodotti della terra e dell’acqua e racconta quello tra i popoli e la loro culla natìa.

Negli ultimi anni della mia vita ho avuto la fortuna di viaggiare con due persone che condividono appieno questo pensiero, aiutate da un’indole golosa e curiosa, e da un’attrazione irresistibile verso i luoghi in cui questa espressione del cibo locale viene maggiormente curata ed esaltata: siamo in tre, e siamo diventati, viaggio dopo viaggio, i ‘Pig Brothers’. O meglio, ‘The Pig Bros’. Questo azzeccatissimo nome deve la sua origine alla naturale tendenza di ciascuno dei tre alla rotondità fisica, e dalla voracità che caratterizza il nostro robusto appetito, in qualunque parte del mondo ci si trovi!
Il riferimento alla componente ‘Brothers’, naturalmente, è indice specifico del grado di affetto che ci lega (’separati alla nascita’ è un’espressione ricorrente nel nostro lessico quotidiano)e della somiglianza di interessi e di punti di vista che ci accomuna.

Uno degli strumenti cui ricorriamo più spesso per scoprire la cucina locale quando siamo in viaggio è costituito dalle guide Lonely Planet: compilate da autori che testano personalmente le strutture citate, e che conoscono approfonditamente ciascuno dei luoghi descritti, esse riportano con un’attenzione particolare i riferimenti dei migliori punti di ristorazione di ciascuna zona, specificando sempre con molta chiarezza sia il tipo di cucina proposto, sia il tipo di budget  richiesto.

Queste guide, studiate per un turismo indipendente e consapevole ma non necessariamente scomodo o rozzo, sono piuttosto complete e utili per ogni aspetto del viaggio (sono molto valide per i cenni storici, la descrizione di usanze e consuentudini sociali, le modalità di spostamento, etc..), ma sono assolutamente impareggiabili per scoprire posticini fantastici in cui mangiare bene e non spendere una fortuna: in genere, con una Lonely sotto il braccio, ci si ritrova a godersi un pasto delizioso in luoghi caratteristici, non eccessivamente oppressi dal turismo di massa e pienamente soddisfacenti dal punto di vista del rapporto qualità/prezzo. Insomma, esattamente quanto un perfetto goloso in viaggio può desiderare di trovare.

Per approfondire in breve la filosofia che sottende la stesura di queste guide, si veda la presentazione che compare sul sito italiano di Lonely Planet: http://www.lonelyplanetitalia.it/shop/presentazione.php .

Con un augurio di buon viaggio, ed un saluto dai ‘Pig Bro’.

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